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Geopolitica

La strategia geopolitica iraniana giunge fino allo Sri Lanka: aggirare le sanzioni barattando petrolio con foglie di thè

La strategia geopolitica iraniana, sotto la presidenza di Ebrahim Raisi, ha intensificato l’influenza nell’Asia meridionale, in particolare in Pakistan e Sri Lanka, attraverso accordi commerciali e progetti infrastrutturali. La cooperazione regionale si espande nonostante le sanzioni e le tensioni in Medio Oriente, dimostrando la resilienza diplomatica dell’Iran in un contesto di competizione con Cina e Russia.

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CyberwarfareGeopolitica

La guerra psicologica quale mezzo atto a dissuadere le minacce

Tra le ampie sfaccettature del cyberwarfare, la guerra psicologica ricopre un ruolo rilevante.
Quali tattiche vengono impiegate come arma di offesa e quali di difesa?
Quale implementazione hanno adottato i principali attori dello scenario geopolitico mondiale?
E con quali risultati?

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MilitariaStoria

Cinquecento giorni di guerra, cinquecento anni di storia

Senza timore di esser smentito nel futuro, affermo oggi, 8 luglio 2023, cinquecentesimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina, che quanto iniziato il 24 febbraio 2022 ponga le basi di una nuova epoca storica ben più complessa e articolata rispetto a una naturale evoluzione dei rapporti geopolitici post Guerra Fredda. Si potrebbe dibattere: e di molto altro ancora… In pratica, ci troviamo dinanzi ad una gelida doccia di realtà. In questi termini, quanto accaduto il 24 febbraio 2022 è stato un punto di rottura: le conseguenze in termini di sanzioni e relazioni diplomatiche potranno anche essere temporanee, ma la consapevolezza acquisita sugli errori commessi e a lungo reiterati si imprimerà nelle coscienze ben più a lungo. Sarebbe però alquanto ingenuo, riduttivo ed anche pretenzioso ritenere che a tutto ciò si sia giunti in conseguenza dei cinquecento giorni di guerra che con oggi stiamo vivendo. La guerra a cui stiamo assistendo ha radici ben più profonde e più antiche e l’atto di invasione è stato solo il tassello finale di un lungo percorso. Andando a ritroso di ben cinquecento anni, e giungendo ai secoli XVI e XVII si approda a un periodo cruciale nella storia dell’Ucraina, un periodo in cui…

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Militaria

Il gruppo Mozart

La compagnia militare antagonista alla Wagner. La prima domanda, ironicamente, sorge spontanea: i due illustri compositori avrebbero mai potuto immaginare che il loro nome sarebbe stato dato, in un’epoca per loro futuristica, a dei gruppi di combattenti o mercenari? Sicuramente questa scelta ha stupito l’era contemporanea. La realtà è che queste compagnie sono talmente “abili” da eseguire una sinfonia eccellente. Il gruppo militare Il Gruppo Mozart è una compagnia militare privata che svolge attività di ausilio ai combattenti ucraini e ai volontari provenienti da tutta Europa. Nasce a metà marzo del 2022, il fondatore è Andrew Milburn (nato a Hong Kong e cresciuto a Londra), un colonnello in pensione dei Marines degli Stati Uniti (ha all’attivo 31 anni di servizio). Il nome è volutamente uno “spiritoso” contrasto alla Wagner russa. Il suo assetto giuridico è paragonabile ad una società a responsabilità limitata ed è registrata negli Usa (Wyoming). Il personale della compagnia è principalmente anglofono (in particolare americani, britannici e irlandesi, ma anche lituani, polacchi e, sembra, alcuni francesi) con un’età compresa tra i 30 e i 45 anni. La particolarità intrinseca è che ai componenti è espressamente vietato prendere parte a combattimenti in prima persona: il personale si impegna…

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Militaria

Il gruppo Wagner

Cos’è la Wagner? Per cosa combattono? Dove si trovano? Sono tre domande determinanti a cui i canali ufficiali non sanno rispondere e chi ufficiosamente saprebbe farlo, non ha interesse nel dirimere i dubbi. Il nome Wagner si vocifera voglia rievocare quello del noto musicista, ma non per le qualità artistiche; è più plausibile sia un modo per omaggiare il Terzo Reich in quanto in battaglia indossano soventemente l’elmetto della Wermacht. Le fonti più accreditate descrivono questo gruppo come un braccio armato composto da combattenti che la Russia, nonostante la costituzione preveda l’illegalità di iniziative mercenarie, sfrutta per seguire i propri interessi geopolitici, ma senza il dispiegamento di forze militari direttamente riconducibili al Cremlino. Sembra che la Wagner sia impegnata praticamente ovunque nel globo: in qualsiasi area di rischio o di possibile reale interesse. Può sembrare un gioco delle matriosche, ma fino ad ora la strategia ha funzionato in quanto ha impedito diretti imbarazzi alla super potenza. La presenza Importante presenza è registrata in Ucraina, dove fin da subito si è ipotizzato l’intervento di paramilitari russi: sono schierati per assicurarsi un risultato vincente nel Donbass, zona fortemente contesa. Altri sono i luoghi nevralgici dove operano (Ciad, Libia, Mali, Repubblica Centrafricana, Mozambico,…

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Geopolitica

I nuovi Stati guscio

La recente storia delle guerre per procura. Il primo tentativo di costituzione di uno Stato guscio è stato intrapreso decenni orsono attraverso il concetto di privatizzazione del terrorismo da parte dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Arafat è stato capace di riunire una confederazione di gruppi armati, sostenuti da numerosi sponsor internazionali, al fine di dar vita ad un’unica organizzazione capace di autofinanziarsi. Così facendo il leader palestinese è riuscito ad ottenere la gestione di un territorio senza però essere vincolato dagli attori internazionali coinvolti perché il sistema “matrioska” di finanziamento li delegittimava dal porre condizioni. Si è venuto così a creare il primo esempio di Stato guscio: una sorta di entità statale che possiede le tipiche infrastrutture nazionali ma che manca del suo corpo centrale: il diritto all’autodeterminazione. Nella Guerra Fredda Furono numerosi gli Stati guscio che si crearono nel periodo della Guerra Fredda: gli sponsor finanziavano attori non statalmente riconosciuti (le bande di guerriglieri armati erano in cima alla classifica di gradimento in tale coinvolgimento) affinché destabilizzassero il Paese oggetto dell’interesse che, successivamente, si sarebbe ritrovato pronto ad accettare le condizioni poste. Questo fenomeno, diffusosi negli anni ’70 e ’80 è giusto definirlo “guerra per procura in chiave…

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