Autore: Arianne Ghersi

Geopolitica

La strategia musicale nella propaganda iraniana

La scelta del governo di Teheran e della propaganda iraniana al fine di “risvegliare” la popolazione con dei video musicali. N.B. l’analisi è compiuta sulla base del testo sottotitolato in lingua inglese. Alcune informazioni non verificabili in rete sono state fornite da una fonte che ha richiesto il totale anonimato. Bush (2010): “L’obiettivo principale dei terroristi è la brutale oppressione delle donne e non solamente in Afghanistan” …Per la paura in ogni momento Per la disperazione fino al decadimento Per l’esplosione e il sangue delle mie sorelle Forzato, baciando i soldati nemici Per tutti i confinamenti e la povertà Per un desiderio di dormire in pace Per un paese che è diventato una base militare statunitense Per questi matrimoni forzati Per sguardi sporchi lascivi (malocchio) Per vicoli e schegge di proiettili consumati Per la nostra terra e la sua estinzione Per piaceri e viaggi proibiti Per le chiacchiere senza senso di celebrità inutili Per la madre che in questo momento manca Per il nemico che sorride Ti ho scritto per il futuro Per te, la ragazza della porta accanto (mia vicina) Non lasciare che la tua casa si rovini come le nostre Non lasciare che i tuoi sogni diventino come…

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Geopolitica

Adnan Oktar alias Harun Yahya: la fine un mito?

N.B. alcune informazioni riportate nel testo sono frutto di interviste telefoniche svoltesi in lingua italiana ad un sostenitore di Adnan Oktar che si impegna a diffondere quanto professato da colui che ritiene un capo spirituale. La fonte ha richiesto il totale anonimato. Chi è Adnan Oktar Adnan Oktar è uno scrittore turco, sostenitore del creazionismo islamico, crede che l’ateismo sia razzista e massone e che le teorie di Darwin siano la causa del terrorismo.[1] Il suo pseudonimo è composto da Harun (Aronne) e Yahya (Giovanni) con il preciso intento di celebrare i profeti che si spesero per contrastare la miscredenza.[2] La Royal Islamic Stategic Studies Centre, importante centro di ricerca giordano, lo ha incluso tra le cinquanta personalità musulmane più influenti al mondo, è considerato una persona capace di aver presa non solo in Turchia, ma più in generale su ampie fasce di popolazione musulmana sparse in tutto il pianeta. I suoi libri (oltre 300) e scritti vengono tradotti in 73 diverse lingue e diffusi in Africa, Asia, Europa e America. Alcune sue pubblicazioni sono apparse su alcuni dei più importanti giornali mondiali, tra cui Wall Street Journal, Washington Post, New York Times, Der Spiegel, Stern, Economist, Corriere della Sera…

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Geopolitica

La Conferenza di Baghdad

Il 20 dicembre la Francia ha organizzato una conferenza ad Amman e la scottante questione irachena è stata uno dei temi caldi. Come già avvenuto nel 2021, Emmanuel Macron ha nuovamente organizzato una tavola rotonda denominata “Conferenza di Baghdad” nella cornice di Amman, capitale della Giordania. Hanno presenziato rappresentanti dell’Unione Europea, dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, del Consiglio di Cooperazione del Golfo, della Lega Araba, dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica, il presidente egiziano Al Sisi, il primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, l’emiro del Qatar e ministri degli esteri di Turchia, Iran e Arabia Saudita. La sede non è stata scelta casualmente dato che il presidente francese ha sempre cercato di coinvolgere la monarchia hashemita per incrementare il suo ruolo all’interno delle dinamiche regionali a fronte di un’alta credibilità agli occhi delle diplomazie occidentali. L’Iran A margine dell’incontro si è discusso anche di alcuni temi caldi riguardanti l’Iran: l’accordo sul nucleare e il sostentamento militare-tecnologico fornito al Cremlino; il capo della diplomazia della Repubblica Islamica ha inoltre incontrato Josep Borrell (Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea). Il focus dell’incontro è stato il cambio di governo in Iraq: il premier e i membri del gabinetto sembrano soggetti a forti influenze iraniane…

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Geopolitica

Al Zawahiri: redivivo o araba fenice?

La nuova politica internazionale dopo la morte di Ayman al Zawahiri. Il 31 luglio 2022 è stata una data che passerà alla storia nella lotta contro il terrorismo globale: Ayman al Zawahiri è morto per mano di un’operazione americana (un drone della CIA); questa è la terza missione conclusasi con successo nel 2022 dopo l’eliminazione di due esponenti al vertice del Califfato Islamico (Abu Ibrahim Al-Hashemi al-Quraishi, a febbraio e Maher Al-Agal a luglio).Quanto avvenuto non ha un’importanza unicamente strategica in quanto “decapitare” un gruppo terroristico (la cui caratteristica principale è la forte decentralizzazione che fa sì che i numerosi affiliati nelle varie parti del globo non dipendano direttamente dalla leadership centrale) pone comunque in difficoltà l’organizzazione chiamata a riorganizzarsi, ma ha un fortissimo impatto per gli Usa a livello politico internazionale che, dopo numerose disfatte, riesce a riconfermare la propria centralità sul piano strategico. Il leader Al Zawahiri Al Zawahiri, medico egiziano, a seguito della morte di Osama bin Laden nel 2011 (ad Abbottabad, in Pakistan) era diventato il massimo leader di Al Qaeda; in realtà si può facilmente ipotizzare che il loro operato fosse congiunto fin dagli esordi dato che il primo era la mente e lo stratega…

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Militaria

Il gruppo Mozart

La compagnia militare antagonista alla Wagner. La prima domanda, ironicamente, sorge spontanea: i due illustri compositori avrebbero mai potuto immaginare che il loro nome sarebbe stato dato, in un’epoca per loro futuristica, a dei gruppi di combattenti o mercenari? Sicuramente questa scelta ha stupito l’era contemporanea. La realtà è che queste compagnie sono talmente “abili” da eseguire una sinfonia eccellente. Il gruppo militare Il Gruppo Mozart è una compagnia militare privata che svolge attività di ausilio ai combattenti ucraini e ai volontari provenienti da tutta Europa. Nasce a metà marzo del 2022, il fondatore è Andrew Milburn (nato a Hong Kong e cresciuto a Londra), un colonnello in pensione dei Marines degli Stati Uniti (ha all’attivo 31 anni di servizio). Il nome è volutamente uno “spiritoso” contrasto alla Wagner russa. Il suo assetto giuridico è paragonabile ad una società a responsabilità limitata ed è registrata negli Usa (Wyoming). Il personale della compagnia è principalmente anglofono (in particolare americani, britannici e irlandesi, ma anche lituani, polacchi e, sembra, alcuni francesi) con un’età compresa tra i 30 e i 45 anni. La particolarità intrinseca è che ai componenti è espressamente vietato prendere parte a combattimenti in prima persona: il personale si impegna…

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Geopolitica

Il Sahara, la terra del nuovo califfato islamico

L’ISIS in Nordafrica. Il Mali è un Paese che potrebbe giocare un ruolo fondamentale nello scacchiere del potere jihadista. Infatti, proprio in quell’area, Al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI) ha delle basi logistiche fondamentali. Tale affermazione è confermata dal fatto secondo cui gli europei rapiti nel recente passato fossero detenuti in questi luoghi, con la complicità della popolazione locale. Nella suddetta zona è presente quella che viene ritenuta la casa del popolo Tuareg, costoro si ritiene abbiano stretto una forte collaborazione con il Fronte Polisario, la cui sede si trova nella provincia algerina di Tinduf. Tale regione è denominata Azawad ed è rimbalzata agli onori delle cronache nel periodo della destituzione di Mu’ammar Gheddafi: il Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad (Mnla) avrebbe fornito un numero ingente di combattenti per infoltire le file dei fedeli al leader libico. Il Movimento si è sempre impegnato nel richiedere l’indipendenza di tre regioni del nord del Mali: Timbuctu, Gao e Kidal. L’attività nella zona Azawad, propriamente termine geografico, si può assumere che oggi venga utilizzato per riferirsi alla regione popolata da individui di lingua Tamashek, la lingua dei Tuareg. Tale rivendicazione non è sfuggita alle alte sfere di Al-Qaeda, che hanno così stretto contatti con…

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Militaria

Il gruppo Wagner

Cos’è la Wagner? Per cosa combattono? Dove si trovano? Sono tre domande determinanti a cui i canali ufficiali non sanno rispondere e chi ufficiosamente saprebbe farlo, non ha interesse nel dirimere i dubbi. Il nome Wagner si vocifera voglia rievocare quello del noto musicista, ma non per le qualità artistiche; è più plausibile sia un modo per omaggiare il Terzo Reich in quanto in battaglia indossano soventemente l’elmetto della Wermacht. Le fonti più accreditate descrivono questo gruppo come un braccio armato composto da combattenti che la Russia, nonostante la costituzione preveda l’illegalità di iniziative mercenarie, sfrutta per seguire i propri interessi geopolitici, ma senza il dispiegamento di forze militari direttamente riconducibili al Cremlino. Sembra che la Wagner sia impegnata praticamente ovunque nel globo: in qualsiasi area di rischio o di possibile reale interesse. Può sembrare un gioco delle matriosche, ma fino ad ora la strategia ha funzionato in quanto ha impedito diretti imbarazzi alla super potenza. La presenza Importante presenza è registrata in Ucraina, dove fin da subito si è ipotizzato l’intervento di paramilitari russi: sono schierati per assicurarsi un risultato vincente nel Donbass, zona fortemente contesa. Altri sono i luoghi nevralgici dove operano (Ciad, Libia, Mali, Repubblica Centrafricana, Mozambico,…

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Geopolitica

La pauperizzazione della geopolitica

La nuova condotta delle guerre. Nell’estate del 2014 papa Francesco parlò di una Terza guerra mondiale. I conflitti di cui siamo testimoni oggi ricordano delle guerre premoderne perché non condotte da eserciti regolari, ma da signori della guerra, terroristi, miliziani e mercenari. L’obiettivo è semplicemente una conquista territoriale al fine di garantirsi risorse e soggiogare al proprio volere intere popolazioni. Una guerra di “vecchio stampo” come quelle conosciute nel corso del ‘900 non si replicherà, perché l’obiettivo non è creare nuove autorità statali o almeno non intese nel senso classico del termine. L’assordante realtà che si delinea è che le vittime principali di questi contrasti sono e saranno i civili. Le statistiche riportate dalle principali organizzazioni umanitarie narrano un’escalation del numero di vittime negli ultimi anni. I casi eccellenti Come casi eccellenti a testimonianza di quanto la globalizzazione abbia confuso gli stessi popoli potrebbero essere citati la Siria, l’Iraq e la Libia; infatti la stabilità stessa di molti regimi autoritari è stata compromessa e ciò ha condotto ad una scarsa coscienza politica e delle proprie condizioni. Le varie situazioni in cui si è creato un vuoto di potere in Nord Africa e Medioriente non hanno condotto a scontri finalizzati alla…

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Geopolitica

I nuovi Stati guscio

La recente storia delle guerre per procura. Il primo tentativo di costituzione di uno Stato guscio è stato intrapreso decenni orsono attraverso il concetto di privatizzazione del terrorismo da parte dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Arafat è stato capace di riunire una confederazione di gruppi armati, sostenuti da numerosi sponsor internazionali, al fine di dar vita ad un’unica organizzazione capace di autofinanziarsi. Così facendo il leader palestinese è riuscito ad ottenere la gestione di un territorio senza però essere vincolato dagli attori internazionali coinvolti perché il sistema “matrioska” di finanziamento li delegittimava dal porre condizioni. Si è venuto così a creare il primo esempio di Stato guscio: una sorta di entità statale che possiede le tipiche infrastrutture nazionali ma che manca del suo corpo centrale: il diritto all’autodeterminazione. Nella Guerra Fredda Furono numerosi gli Stati guscio che si crearono nel periodo della Guerra Fredda: gli sponsor finanziavano attori non statalmente riconosciuti (le bande di guerriglieri armati erano in cima alla classifica di gradimento in tale coinvolgimento) affinché destabilizzassero il Paese oggetto dell’interesse che, successivamente, si sarebbe ritrovato pronto ad accettare le condizioni poste. Questo fenomeno, diffusosi negli anni ’70 e ’80 è giusto definirlo “guerra per procura in chiave…

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