Mese: Ottobre 2022

Geopolitica

Il Sahara, la terra del nuovo califfato islamico

L’ISIS in Nordafrica. Il Mali è un Paese che potrebbe giocare un ruolo fondamentale nello scacchiere del potere jihadista. Infatti, proprio in quell’area, Al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI) ha delle basi logistiche fondamentali. Tale affermazione è confermata dal fatto secondo cui gli europei rapiti nel recente passato fossero detenuti in questi luoghi, con la complicità della popolazione locale. Nella suddetta zona è presente quella che viene ritenuta la casa del popolo Tuareg, costoro si ritiene abbiano stretto una forte collaborazione con il Fronte Polisario, la cui sede si trova nella provincia algerina di Tinduf. Tale regione è denominata Azawad ed è rimbalzata agli onori delle cronache nel periodo della destituzione di Mu’ammar Gheddafi: il Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad (Mnla) avrebbe fornito un numero ingente di combattenti per infoltire le file dei fedeli al leader libico. Il Movimento si è sempre impegnato nel richiedere l’indipendenza di tre regioni del nord del Mali: Timbuctu, Gao e Kidal. L’attività nella zona Azawad, propriamente termine geografico, si può assumere che oggi venga utilizzato per riferirsi alla regione popolata da individui di lingua Tamashek, la lingua dei Tuareg. Tale rivendicazione non è sfuggita alle alte sfere di Al-Qaeda, che hanno così stretto contatti con…

Continua a leggere
Militaria

Il gruppo Wagner

Cos’è la Wagner? Per cosa combattono? Dove si trovano? Sono tre domande determinanti a cui i canali ufficiali non sanno rispondere e chi ufficiosamente saprebbe farlo, non ha interesse nel dirimere i dubbi. Il nome Wagner si vocifera voglia rievocare quello del noto musicista, ma non per le qualità artistiche; è più plausibile sia un modo per omaggiare il Terzo Reich in quanto in battaglia indossano soventemente l’elmetto della Wermacht. Le fonti più accreditate descrivono questo gruppo come un braccio armato composto da combattenti che la Russia, nonostante la costituzione preveda l’illegalità di iniziative mercenarie, sfrutta per seguire i propri interessi geopolitici, ma senza il dispiegamento di forze militari direttamente riconducibili al Cremlino. Sembra che la Wagner sia impegnata praticamente ovunque nel globo: in qualsiasi area di rischio o di possibile reale interesse. Può sembrare un gioco delle matriosche, ma fino ad ora la strategia ha funzionato in quanto ha impedito diretti imbarazzi alla super potenza. La presenza Importante presenza è registrata in Ucraina, dove fin da subito si è ipotizzato l’intervento di paramilitari russi: sono schierati per assicurarsi un risultato vincente nel Donbass, zona fortemente contesa. Altri sono i luoghi nevralgici dove operano (Ciad, Libia, Mali, Repubblica Centrafricana, Mozambico,…

Continua a leggere
Geopolitica

La pauperizzazione della geopolitica

La nuova condotta delle guerre. Nell’estate del 2014 papa Francesco parlò di una Terza guerra mondiale. I conflitti di cui siamo testimoni oggi ricordano delle guerre premoderne perché non condotte da eserciti regolari, ma da signori della guerra, terroristi, miliziani e mercenari. L’obiettivo è semplicemente una conquista territoriale al fine di garantirsi risorse e soggiogare al proprio volere intere popolazioni. Una guerra di “vecchio stampo” come quelle conosciute nel corso del ‘900 non si replicherà, perché l’obiettivo non è creare nuove autorità statali o almeno non intese nel senso classico del termine. L’assordante realtà che si delinea è che le vittime principali di questi contrasti sono e saranno i civili. Le statistiche riportate dalle principali organizzazioni umanitarie narrano un’escalation del numero di vittime negli ultimi anni. I casi eccellenti Come casi eccellenti a testimonianza di quanto la globalizzazione abbia confuso gli stessi popoli potrebbero essere citati la Siria, l’Iraq e la Libia; infatti la stabilità stessa di molti regimi autoritari è stata compromessa e ciò ha condotto ad una scarsa coscienza politica e delle proprie condizioni. Le varie situazioni in cui si è creato un vuoto di potere in Nord Africa e Medioriente non hanno condotto a scontri finalizzati alla…

Continua a leggere
Geopolitica

I nuovi Stati guscio

La recente storia delle guerre per procura. Il primo tentativo di costituzione di uno Stato guscio è stato intrapreso decenni orsono attraverso il concetto di privatizzazione del terrorismo da parte dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Arafat è stato capace di riunire una confederazione di gruppi armati, sostenuti da numerosi sponsor internazionali, al fine di dar vita ad un’unica organizzazione capace di autofinanziarsi. Così facendo il leader palestinese è riuscito ad ottenere la gestione di un territorio senza però essere vincolato dagli attori internazionali coinvolti perché il sistema “matrioska” di finanziamento li delegittimava dal porre condizioni. Si è venuto così a creare il primo esempio di Stato guscio: una sorta di entità statale che possiede le tipiche infrastrutture nazionali ma che manca del suo corpo centrale: il diritto all’autodeterminazione. Nella Guerra Fredda Furono numerosi gli Stati guscio che si crearono nel periodo della Guerra Fredda: gli sponsor finanziavano attori non statalmente riconosciuti (le bande di guerriglieri armati erano in cima alla classifica di gradimento in tale coinvolgimento) affinché destabilizzassero il Paese oggetto dell’interesse che, successivamente, si sarebbe ritrovato pronto ad accettare le condizioni poste. Questo fenomeno, diffusosi negli anni ’70 e ’80 è giusto definirlo “guerra per procura in chiave…

Continua a leggere